giovedì 29 agosto 2019

DICHIARAZIONE D'INTENTI


Mancano poco più di tre mesi alla data fatidica. Pensione. L'ultimo giorno di lavoro, se saprò amministrare bene le ferie rimaste, sarà il 20 dicembre. Chiusura del cerchio. Me ne accorgo solo ora, il mio primo giorno di lavoro in Comune a Firenze è stato il 20 gennaio, data scelta da me perché è il giorno di nascita di mio padre. Non voglio fare bilanci. I bilanci intristiscono perché sono fatti di “dare e avere” e spesso la bilancia pende da una parte. La solita. Non voglio neanche pensare che la mia vita sarebbe stata diversa se solo avessi fatto quel lavoro, quella scelta, non avessi fatto quel concorso, avessi continuato quella specializzazione ecc. ecc. Balle. Tutto quello che è accaduto era cosa migliore e la più giusta che potesse accadere, date le circostanze, i momenti, la consapevolezza, le forze che erano presenti e giocavano simultaneamente.Quindi nessuna recriminazione. Anche perché in tutti questi anni c'è stata lei. La mia vita. Che non era fatta di solo lavoro. Ma di molto molto altro. Le passioni, le amicizie, gli affetti, la famiglia, i viaggi, i libri, lo studio, la scrittura, la ricerca, la spiritualità, la natura, la mia casa, la mia città… 

 Quindi va tutto bene. Lei, la mia vita continuerà. Con più spazio, più tempo, più libertà.E non voglio farmi tentare dal pensiero che il tempo a disposizione, quello che mi aspetta, si sia oggettivamente e statisticamente ridotto. Il mio tempo lo decido io, come riempirlo, come assaporarlo, come dargli significato, come non sprecarlo, come amplificarlo riempiendolo di bellezza. Ecco, da ora in poi voglio decidere di colmare la mia vita di bellezza. Quella fatta di piccole cose e grandi sentimenti, di giornate più consapevoli e più lente, di amicizie coltivate con più cura, di sogni e passioni da riprendere in mano con tenerezza, di luoghi da visitare, scegliendo quelli che per mancanza di tempo e di ferie non ho potuto ancora visitare: la mia amata Cuba che mi aspetta da 38 anni, le caprette del Marocco, i giardini inglesi, il gran Canyon, la casa di Emily e ancora e sempre Grecia, terra madre e sorella.



Di certo non mi annoierò. Che bello sarà poter finalmente far tardi la notte a guardare un film dietro l'altro! Oppure alzarmi all'alba e camminare fino al tempio di Giove, senza orari e ogni giorno decidere il ritmo della giornata, più lento, più svelto, più morbido o serrato, o fare un bagno alla spiaggetta appena esce il sole e addormentarmi sulla spiaggia deserta. E poi cucinare. Con cura e con amore. Con lentezza e attenzione, scegliendo i gesti semplici da fare in una specie di rituale sacro. E imparare finalmente l'inglese, a capirlo, a parlarlo in maniera fluida, concedendomi magari una vacanza studio a N. York, dove finalmente potrò andare a trovare la mia cara amica Maria Nella che lì è di casa. E prendermi cura del mio corpo, riprendendo a fare yoga, nuotare, camminare, ballare, tutte cose che ho sempre potuto fare in maniera frammentata e discontinua. E godermi la crescita del mio meraviglioso nipotino, senza il limite di orari e stanchezza. Imparare dalla sua meraviglia. Vedere le cose con gli occhi puri e nuovi, come le vede lui. Togliermi, e questa è l'unica nota che rimanda a qualcosa di triste, quel velo di malinconia dallo sguardo per non essermi sentita valorizzata, apprezzata, compresa, sul lavoro. Cancellare quel senso di frustrazione. Acqua passata. Vita nuova. E continuare a organizzare, come ho fatto finora, ma senza la fretta e l'affanno, incontri, presentazioni, seminari, mostre, cosa che mi riesce naturale e mi diverte e soprattutto mi permette di condividere amici, esperienze, scoperte, interessi fino a formare un bellissimo arazzo dalle trame colorate e brillanti. Non a caso anni fa ho frequentato un Master in Art Counseling che ora vorrei mettere a frutto cercando di utilizzare l'arte, nelle sue varie forme, per agevolare l'espressione di emozioni e sentimenti. Un nuovo lavoro quindi, che mi faccia esprimere ed essere utile agli altri.
Questi sono i miei intenti. Quelli iniziali. Prometto a me stessa di mantenerli e ampliarli perché so che la mia curiosità e la mia voglia di esplorare sicuramente ne faranno nascere di nuovi. E mi prometto anche che quando mi calerà sullo sguardo quel famoso velo di rimpianto, semplicemente mi metterò davanti allo specchio e mi farò un grande sorriso. Acqua passata. Vita nuova. Da ora in poi solo meraviglia.