lunedì 7 maggio 2018

E' NATO! (La gioia di un libro)

Il mio romanzo “Tutto questo tempo” (che in un primo momento avevo intitolato
“L'amore tardivo”) è appena uscito https://bookabook.it/libri/lamore-tardivo/

Provo una sorta di incredulità e di stupore. Dovrei fare i salti di gioia, invece… Che cosa provo in questo momento?
Una serena soddisfazione, una sensazione di compiutezza, un briciolo di malinconia. Come dopo un'esame, o dopo la laurea. Abbiamo tanto desiderato quel momento e dopo una breve euforia, siamo pervasi da una grande stanchezza. Ci rivengono alla mente i mesi passati a studiare, lo sforzo, l'impegno. E adesso? Nel caso di una tesi lei è lì, rilegata di rosso o di blu, e ogni tanto negli anni la andremo a sfogliare, per poi metterla nello scaffale delle enciclopedie, se ancora ne abbiamo uno. E un libro nostro, appena pubblicato? Per fortuna fra poco verrà il bello. Si andrà in giro a presentarlo nelle biblioteche e librerie di varie città, probabilmente partendo proprio da Firenze, luogo in cui vivono i protagonisti.
E a questo pensiero l'euforia si riaccende. Non è finita qui. Non ci sarà quella stanchezza, ma solo una breve, brevissima pausa per riprendere le forze e rituffarci nell'impresa. E accarezzando la bella copertina, che è stata scelta con cura dall'editore, ci rendiamo conto che a scrivere questo romanzo, perché sì, l'abbiamo scritto proprio noi, ci abbiamo messo anima e corpo, e non è solo una metafora. A volte, leggendo e rileggendo le pagine, nella dura fase di revisione e poi nei successivi due editing, ci è sembrato impossibile sentire quei personaggi, così diversi da noi, per età, situazione, esperienza, così incredibilmente vicini, quasi parenti, e ci siamo accorti di amarli. Giorgio, Eugenia, Giancarlo, Ada, Federico, sono diventati nomi cari, e ci chiediamo se a un certo punto non siano stati proprio loro, animati da una vita propria, a volersi raccontare ed esprimere attraverso la nostra penna. Da dove sono venute tutte quelle parole, tutte quelle pagine, se ci ricordiamo bene, quasi senza sforzo, in una sorta di scrittura automatica, da dove? E i luoghi, quelli sì li conoscevamo, quasi l'unica traccia autobiografica, come si sono potuti adattare così bene alle loro vite, alle loro storie? E il dolore o la gioia, la tenerezza dei personaggi quante volte ci hanno fatto sorridere o commuovere, mentre scrivevamo? Quasi non ci accorgevamo del tempo che passava, delle ore al computer, immersi in quell'esperienza, chiamata di “flusso” che non ci faceva sentire la stanchezza, ma solo una vibrante energia e la consapevolezza che finalmente, fra le pieghe di una vita piuttosto complicata, stavamo facendo la cosa che amavamo fare di più al mondo e ci faceva sentire integri, liberi e vivi: scrivere.
Ecco, ritorno alla prima persona e a quella sensazione di compiutezza. La malinconia se n'è andata. Altri personaggi si stanno affacciando, altre storie, altri luoghi. Spero che intanto “Tutto questo tempo” vi coinvolga e vi commuova, e che il tempo di cui si parla nel romanzo possa essere per tutti un tempo ritrovato, di consapevolezza e di fiducia nella vita e nelle sue meraviglie.
L'esperienza del Crowdfunding con Bookabook è stata una bella avventura nella quale mi sono buttata a capofitto con temeraria incoscienza e tanta curiosità. Ringrazio le 150 persone che così, a scatola chiusa, hanno avuto fiducia nel mio progetto, molte di loro senza neppure conoscermi... Mi piacerebbe sapere poi se il libro vi è piaciuto. Oppure vi ha terribilmente annoiato. Ditemi pure la verità. La vostra verità. Ci tengo. E farò tesoro delle eventuali critiche in vista dei prossimi libri. Grazie di cuore a tutti, veramente.E grazie a Bookabook e al suo meraviglioso team che mi hanno supportato con pazienza e professionalità.

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