lunedì 14 settembre 2015

HO SOGNATO FORTEZZE ( 3 Poesie)



I
Ho sognato fortezze
la pietra era calda
l’orizzonte bruciato di sale
infinita la luce che spazia

pausa ristoro del sonno
le mie plurime vite
a intrecciarsi con quelle di altri
di molteplici razze
fratelli abbracciati
amanti gentili
bambini neonati
che mi entrano in tasca
valli che sorvolo al galoppo
di ali
donne vecchie ed esperte
sciamane e madrine
a sciogliermi i voti
e a rivelarmi segreti
in lingue scavate dal fiato

ma sono incubi a volte
di pozzi di vetro
caverne bagnate
donne impazzite
onde che mi inseguono
a vista
di un mare nemico
e scoppi di bombe
in raffiche amare

al mattino riverbera
il sogno
in squarci appena svelati
rimandi
profumi
e tremito ai polsi
come dopo
una notte d’amore

ho imparato parole
ho sciolto i capelli
ho volato sui fiumi
ho scavato con dita sapienti
pepite grasse di oro
e la giornata
è più chiara e più lieve
se solo mi ascolto
se solo mi lascio
sfiorare dal soffio.



 II
In quello stato
occhi chiusi
mani sulle cosce
schiena eretta
sorriso
mi riprendo il fiato
mi apposto comoda
a osservare quello che succede
senza giudicare
pensieri che passeggiano
colori a stella
tremiti
brividi
lacrime che si affacciano
tenerezza
dolore cupo
paura
euforia
ma la mente non mi porta via
se l’ascolto
poi si placa
si pacifica nel vuoto
finalmente si riposa
e io osservo questo andare
lento e svelto
che mi nutre e mi consola
non sono sola
io ci sono
pura e pallida di luna
sono io la mia fortuna
sono io la mia rovina
sono io la mia allegria.


III
 Da dove vengo non lo so
ho dimenticato meridiani e paralleli
solo un punto infinitamente piccolo
senza senso apparente
un nucleo di spessore
che si è fatto memoria
pulsa richiamandomi all’attenti
a ogni cambio di stagione

evitare le feste comandate
ricordano tragedie
ferragosto è al confine del dolore
Pasqua è la più innocua
ma attenzione al Capodanno
potrebbero aprirsi voragini

si salva un’unica data
faceva freddo sulle Ande
ma era estate
la notte delle stelle
e una
la più bella
è caduta sulla terra
per insegnarmi
a camminare.




















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