martedì 15 novembre 2016

LAVORI MIEI (Tre poesie)



Temeraria

Su in collina

Nei piccoli borghi di provincia

Fonderie

Ferriere

Filiere

Cipressi e ulivi

Toscana d’inverno

Nebbiosa e ghiacciata

La macchina

Aveva i freni difettosi

Ma io non lo sapevo

Vendevo enciclopedie

Che ancora dovevano essere pubblicate

Solo il primo volume

Smilzo a colori

Con immagini accattivanti

Doveva convincere quelle brave persone

Che i loro figli sì

Avrebbero avuto una cultura

Non come loro

Che si trascinavano di fatica

E funzionava

Ne ho vendute cinque

In una settimana

In comode rate

Parcheggiavo la Renault 4 arancione

Con la carrozzeria disastrata

Lontano

Mi facevo coraggio

Era il mio contributo

Al bilancio familiare

La sera stanca

Raccontavo fiabe inventate

Alla mia bambina

Lui c’era ancora

E la notte

Parlavamo sottovoce

Dopo aver fatto

L’amore




 Poi

Ho venduto

Materassi e coperte

Di lana merinos

Antiallergici

Costavano un occhio

Trascinavo i borsoni su per le scale

E sciorinavo i vantaggi

Dopo aver mostrato

Foto di acari giganteschi

Mostruosi

E dopo ancora

I contenitori Tupperware

A casalinghe ben pettinate

Non come me

In case linde e ordinate

Non come la mia

I colori erano invitanti

Gelatine golose

E gli oggetti erano

Assolutamente

Indispensabili

Per riporre

Impastare

Riscaldare

Decorare

I borsoni erano più leggeri

Solo un campionario

Sembrava di giocare alle bambole

E i sorrisi si sprecavano

Mi offrivano the e pasticcini

Ancora adesso ne ho un cassetto pieno

Di  quei contenitori

È vero

Sono indistruttibili

Quasi nuovi

Dopo più di trent’anni 





 Lui era anziano e stanco
E aveva un figlio disabile

Ci metteva un’ora

Tutte le mattine a lavarlo e vestirlo

Così grande e grosso

Io dovevo pulire la casa

E rammendare i calzini sdruciti

Per via dell’apparecchio

Con un uovo di legno

Ma i punti erano imprecisi

Non ho mai saputo cucire

Quando avevo finito

Prima di mettere a bollire l’acqua

Per la pasta

Mi restava una mezz’ora

E mi assopivo su una sedia

Nel salotto buono

Con le foto della moglie

La pergamena della pensione

E qualche statuina di Capodimonte

Brandelli di vita

Ricordi

La mia vita di donna

Era solo all’inizio

Mi aspettavano

Lo sapevo

Dopo tutte quelle fatiche

Risarcimenti

E onori

Me li stavo sudando

Bastava solo

Avere pazienza

Sarebbero sicuramente arrivati.





































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