domenica 12 luglio 2015

2 POESIE



 



Forma temporanea
Aggregazione
Chi sono io?
I miei occhi?
Oppure la bocca
Le braccia le mani
La pelle?
Cos’è che mi tiene
E mi unisce
In reticoli ombrosi
E profondi
Che pulsano
E fremono?
Un insieme di cause
E invisibile senso
Che strugge
Se solo io provo
A comprendere
Ciò che non posso
E non devo
Allora mi arrendo
Io sono il mistero
Di acqua e di sangue
E colline nei seni
E scapole alate
Di angeli amici
A un mio cenno
Fra due mondi
Confusi e vicini
Di notte e di giorno
Di buio e di luce
Di vita che brucia
E si chiede bambina
Cos’è? 
 




Fare spazio
Rendersi conto del vuoto prezioso
Che c’è fra gli oggetti
Del pulviscolo nel raggio dorato
E della sterlizia
Che sta per schiudere
Nuove foglie ancora più verdi
Dare un nome a ogni cosa
Catalogare con tenerezza
Le molteplici vite
Che abbiamo attraversato
Lasciandole andare
Per non appesantire scaffali
Piegati ormai per il peso
Poche cose
Il piccolo tappeto di Istanbul
La civetta di Assisi
La cesta di Lima
La pietra di Nazca
L’alpaca rosata
Poi basta
E i libri ingialliti
Le mappe
Le tappe
Di un viaggio
Che ha ancora bisogno
Di tempo



















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