martedì 28 luglio 2015

TUTTO L'AMORE DEL MONDO





Un uomo e una donna sono seduti uno di fronte all’altra. Li divide un tavolo di legno chiaro. Lei ha lunghi capelli neri e un vestito rosso fuoco. Lui ha la barba sale e pepe, è vestito di scuro e ha delle scarpe da ginnastica bianche e nere. Prima di lui su quella sedia  si sono sedute per un minuto alla volta, molte altre persone. In silenzio. Occhi negli occhi con la donna in rosso. E’ una performance all’interno di una mostra retrospettiva al MoMA di N.Y.  Il titolo è “Artist is present”. 



Mi è successo molte volte, all’interno di seminari di crescita personale e durante la mia formazione come Art Counselor, di fare questo esercizio. Ed è un’esperienza sempre molto intensa e commovente. Guardare negli occhi uno sconosciuto, una persona che si conosce poco, ma anche un amico, all’inizio è imbarazzante, si fa fatica a non abbassare lo sguardo, il cuore accellera i battiti, a volte si prova vergogna, addirittura fastidio. Il tempo sembra non passare mai, eppure si tratta solo di minuti. Ma a un certo punto c’è uno scatto. Gli occhi che guardiamo ci diventano all’improvviso familiari. In quello sguardo riusciamo a intravedere un mondo. Entriamo in intimità con quello sguardo e accade che vi scorgiamo un baluginio che ci commuove. E’una sorta di umanità arresa che ci mette l’uno in balia dell’altro, nudi. Gli occhi sono lo specchio dell’anima, è proprio vero, con gli occhi non si può barare e in quei  minuti noi siamo sinceri, ci consegniamo all’altro, ci arrendiamo, non al nemico, ma all’amico che è lì davanti a noi e ci diventa specchio. Alla fine, immancabilmente, gli occhi di entrambi si inumidiscono. Qualcosa si è sciolto, emergono tenerezza, fragilità, affetto, condivisione. Abbiamo creato un ponte di sguardi, abbiamo rotto l’incantesimo che ci rendeva estranei, ostili, diffidenti.
Ecco, tornando alla donna in rosso e all’uomo seduto davanti a lei al MoMA,  nel meraviglioso video che ho avuto il dono di vedere, accade qualcosa d’imprevisto. Lei è l’artista serba di fama internazionale  Marina Abramovic, lui è Ulay, il compagno di vita e di lavoro da cui si è separata trent’anni fa. Prima di lasciarsi, nella loro ultima performance insieme, dal titolo “The lovers” i due hanno camminato ciascuno da un lato della Muraglia Cinese per 2500 Km, per poi incontrarsi a metà strada e dirsi addio. Da allora non si sono più rivisti. Lo sguardo di Marina, quando riconosce Ulay, lo stupore, la tenerezza, la commozione che emana, e l’amore che subito trasuda dagli occhi umidi di Ulay, e quella mano che Marina gli porge, quella stretta, prima che lui si alzi e lasci il posto ad un'altra persona su quella sedia... sono una cosa meravigliosa.  Per qualche istante Marina rimane trasognata, poi si asciuga  gli occhi e nel suo sguardo, che regala alla donna seduta di fronte a lei, c’è tutto l’amore del mondo.


 

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