Ti regalavo poesie
incartate di stagnola
che ti mettevo sotto il piatto
ai compleanni
per un attimo la luce si accendeva
nel tuo sguardo affaccendato ad altro
poi riponevi le mani
a impastare dura la tua rabbia
e io giocavo da sola
con i bottoni a forma di gioiello
non sono riuscita a renderti felice
nemmeno se facevo capriole
ho smesso presto
per non stranire l´aria
sempre elettrica di tuono
non hai saputo consolare i miei terrori
quando io mi alzavo scalza
al livido dell´alba
per vederti dormire a bocca aperta
nell´unica casa degna di quel nome
e dopo è stato tutto uno spavento
di valige da disfare in alberghi senza bagno
e rughe amare ai lati della bocca
fino al dolore folle
quello che non si può chiamare
ed era solo tuo nel petto
io ero dietro a proteggerti le spalle
dai suoi colpi asciutti
a farmi ombra buona che non chiede
adesso ho ripreso a fare capriole
e rido rumorosa con tutte le vocali
mentre provo a farti carezze che mi sfuggi
sui capelli slavati di colore
come quelli dei neonati
e con le dita ti spiano le rughe sulla fronte
e tiro in su il triangolo del viso
a farti bella ancora come una regina
forse era quello che volevi
io diventata vecchia e tu bambina
e non mi aspetto più i sorrisi
che non hai saputo regalarmi
mi basta ogni minuto che sei viva.
incartate di stagnola
che ti mettevo sotto il piatto
ai compleanni
per un attimo la luce si accendeva
nel tuo sguardo affaccendato ad altro
poi riponevi le mani
a impastare dura la tua rabbia
e io giocavo da sola
con i bottoni a forma di gioiello
non sono riuscita a renderti felice
nemmeno se facevo capriole
ho smesso presto
per non stranire l´aria
sempre elettrica di tuono
non hai saputo consolare i miei terrori
quando io mi alzavo scalza
al livido dell´alba
per vederti dormire a bocca aperta
nell´unica casa degna di quel nome
e dopo è stato tutto uno spavento
di valige da disfare in alberghi senza bagno
e rughe amare ai lati della bocca
fino al dolore folle
quello che non si può chiamare
ed era solo tuo nel petto
io ero dietro a proteggerti le spalle
dai suoi colpi asciutti
a farmi ombra buona che non chiede
adesso ho ripreso a fare capriole
e rido rumorosa con tutte le vocali
mentre provo a farti carezze che mi sfuggi
sui capelli slavati di colore
come quelli dei neonati
e con le dita ti spiano le rughe sulla fronte
e tiro in su il triangolo del viso
a farti bella ancora come una regina
forse era quello che volevi
io diventata vecchia e tu bambina
e non mi aspetto più i sorrisi
che non hai saputo regalarmi
mi basta ogni minuto che sei viva.
commossa dalle tue parole, dal tono maliconico e dolce che mi ricorda Amelia Rosselli, una delle mie poetesse preferite. Buon compleanno... Francesca
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie di cuore Francesca
Elimina