Non ne ho parlato abbastanza
Di quel mese
Preceduto da giorni e giorni
In attesa
Quella stanza
Dalle albe limpide
Mai viste
Io e te
Come all’inizio
E la culla era la tua
Con le sbarre
Per non farti cadere
Ed io madre
A spiarti il respiro
Ma tu dormivi serena
Un sorriso al mattino
Come bambina
Puro
E i tuoi passi incerti
L’amore è una spora
Che si moltiplica con gli anni
Di questo sono certa
E si moltiplica ancora
Con che orgoglio
Mi presentavi "mia figlia”
Solo allora ti brillavano gli occhi
E dopo poi per tua nipote
Gli affetti
Le amiche solo quelle morte
O quelle della guerra
L’ebrea
La russa
La fornaia
Nella tua Torino
A piedi salivi su in collina
Guardavi il fiume
E la piazza coi cavalli
Briosa
Con i capelli ricci
Fermati sulla fronte
E i calzini bianchi
Il sabato cantavi
Con l’orchestra
Quella canzone spagnola
Che ti ha fatto innamorare
L’età d’oro
Quella dell’incoscienza
E dell’amore
Ti piaceva ricordare
Sulla poltrona di giunco
Rannicchiata storta
È crudele invecchiare?
È la natura
Ma io non te lo perdono
Figurati poi
Essere morta
Allora ascoltami
Facciamo che restiamo
Per sempre così
Tu pallida
Con il rossetto rosso
E mano sulla mia testa
Di bambina
Quasi una miniatura
In quel cortile coi glicini
Io e te
Stessa carne
E stesso sorriso dolce
Gli anni li fermiamo
Come per magia
E tutto il resto
Poi lo cancelliamo.
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