A volte abbiamo paura. E delle
paure potremmo stilare un elenco chilometrico. Ce n’è per tutti i gusti e
alcune sono veramente bizzarre e spesso rientrano nella categoria delle fobie.
Non stiamo qui ad elencarle tutte. Le mie due paure principali sono la paura
della paura e la paura, quando le cose vanno bene, che all’improvviso accada
qualcosa di irreparabile a distruggere tanta armonia. Tutto questo naturalmente
ha delle cause lontane e dolorose, ma non starò qui a parlarne. Da tempo ho
imparato a fare il surf con queste due paure e credo di essere diventata
abbastanza brava come surfista, io che ho paura del mare ( ecco un’altra
paura!).
Cavalco le onde del mare agitato della mia mente e, una volta trovato
il giusto equilibrio, mi accorgo anche di divertirmi abbastanza. Senza
esagerare però, è in agguato la paura che questo divertimento possa finire,
allora cerco di cavalcare anche quella e per farlo a volte mi tocca entrare
dentro l’onda, in quel cono buio che tanto spaventa ma che poi mi riporta a riva e io, tutta bagnata, abbracciata al
mio surf, ricomincio la mia sfida giocosa con il mare. A volte vado giù, e
faccio fatica a risalire in superficie, ma, se non oppongo resistenza e non mi
lascio prendere dal panico, contrastando la corrente, in breve mi ritrovo sul
filo dell’acqua.
Mia madre aveva paura dei cani lupo. Quand’era bambina il cane
di un suo zio, per farle le feste, l’aveva fatta cadere a terra e da allora lei
era terrorizzata da quel tipo di cane e ogni volta che ne vedeva uno cambiava
marciapiede. Un giorno, mentre attraversava la strada, si accorse che
sul marciapiede opposto c’era un cane pastore, molto grande, libero, senza padrone. Il
suo istinto fu subito quello di tornare indietro, come aveva fatto innumerevoli
volte in quella stessa situazione. Ma una bambina, di sette, otto anni, che
stava andando a scuola da sola e doveva anche lei attraversare la strada, le rivolse uno
sguardo supplichevole. Allora mia madre la prese per mano: “Non avere paura - le
disse - è un cane buono”. Insieme arrivarono sull’altro lato e mia
madre fece addirittura una carezza al cane che, in segno di riconoscenza, si
mise a scodinzolare.
Ecco a me succede la stessa cosa:
per superare le mie paure incoraggio le altre persone. Loro forse lo sanno, che
anch’io ho le mie paure, ma si fidano di me, e poi si sa, l’unione fa la forza.
E incoraggiandole e prendendole per mano, incoraggio la bambina spaventata dai lupi,
e insieme arriviamo dall’altra parte della strada. E spesso possiamo vedere una
coda che scodinzola e sorridiamo contente.
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