Qualcuno pensa che io
sia distratta
sì a volte lo sono
ma spesso la miopia
mi confonde
e l’udito con gli
anni è un po’ calato
allora rispondo in ritardo
o non riconosco la
gente
che mi saluta per
strada
scusate
qualcuno pensa
che io sia altera e
un po’ snob
sarà per l’aspetto
le alte hanno
quest’aria severa
che un poco confonde
qualcuno pensa che io
sia troppo freak
sempre coi jeans e
mai con le gonne
sciarpe a
proteggermi il viso
semi-nascosto dai
capelli ribelli
sì non sono una
signora
non lo sono ancora
sarà timidezza
e a volte vergogna
per cose accadute
che ancora mi
bruciano un po'
ma non è colpa mia
se ho vagato per case
continenti e paesi
a volte la terra mi manca
a volte la terra mi manca
e questa città che io
amo tanto
e ho voluto per
sempre
nella buona e nella
cattiva sorte
spesso mi tratta come
straniera
anche se ho scelto la
casa più in alto
e apro finestre e
porte
per accogliere chi
vuole respirare
la luce di tramonti
infuocati
qualcuno pensa che io
sia strana
sì lo sono
ho intrecciato collane
greche e messicane
ho partorito sulle
Ande
ho amato solo artisti
e stranieri
ho fatto lavori
strani
ho cavalcato la paura
cercando di domarla
con la frusta del
coraggio
non è un vanto
è stato così
questa è la mia
natura
esplorare l'abisso
non accontentarmi
anche se il mio
lavoro
quello principale
è la fune che mi
tiene
apparentemente legata
forse il contrappasso
ma io scivolo fra i
nodi
e mi riprendo la
libertà negata
in tutti quei modi
gli infiniti modi
che la vita mi regala.
Nessun commento:
Posta un commento