Si può recuperare il tempo
perduto? E si può rimediare agli sbagli, prendendone prima coscienza, sia pure
con dolore, per poi perdonarsi e perdonare? Si può amare in ritardo? E per
ritardo intendo fuori dagli abituali schemi temporali e dagli stereotipi: amare
un figlio che non ci aspettavamo, perché ormai fuori tempo, oppure amare per la
prima volta un figlio adulto, che avevamo dimenticato di avere, o infine
provare, in un’età in cui da molto tempo si è abituati a vivere solo del
passato, quello smarrimento felice, quello stato di grazia che si chiama amore?
Di tutto questo si parla nel mio
romanzo “L’amore tardivo”, ma anche di amici che sono come fratelli, della
passione per l’arte che aiuta nei momenti più bui a dare voce al dolore, della
meraviglia di crescere un bambino, della gioia di ritrovare il proprio figlio
che credevamo perduto, della bellezza delle piccole cose e dei gesti quotidiani
che ci sostengono e illuminano le nostre vite. Sono arrivata a metà percorso
del progetto di “Crowdfunding” e il mio libro verrà pubblicato grazie al vostro
sostegno. Chi vorrà conoscere le storie di Giorgio, Ada, Eugenia e Giancarlo,
potrà aderire al progetto. E chissà, visto che ho scritto anche la
sceneggiatura, non ne possa venire fuori un film. Dopo aver visto “ La
tenerezza” di Amelio ed esserne rimasta colpita e incantata, penso che un
attore come Renato Carpentieri, con la sua umanità, la sua apparente ruvidezza,
la sua, appunto, tenerezza, potrebbe essere un Giorgio perfetto. Grazie a chi
vorrà condividere con me questa avventura.
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