Io amo la Grecia, è cosa risaputa. La considero la mia seconda
patria. Da ragazza ho vissuto per tre anni a Firenze con il mio amore
greco e con lui ho viaggiato in lungo in largo: la Grecia Classica, le
Meteore, la penisola Calcidica, il promontorio di Volos dove i suoi
nonni avevano una casa di pietra tutta diroccata, ma dall'incredibile
fascino. E poi negli anni ci sono ritornata, con mia figlia o con i
miei amici. Ogni volta lo stesso stordimento felice, l'allegria di
sentirmi a casa, nella mia famiglia allargata di persone gentili e
ospitali che dividevano con me quello che avevano, soprattutto la
bellezza. E ogni volta, al ritorno, l'affermazione: questo è il
posto più bello che ho visto finora. Come se fosse possibile fare
una graduatoria dei luoghi belli che ci hanno preso il cuore. Erano
10 anni che non tornavo “a casa”. Quattro anni fa ho letto online
l'intervista a una donna italiana, Gloria, che alla fine degli anni
90 ha deciso di cambiare vita e di trasferirsi in Grecia con la sua
bambina, aprendo un B&B nella cittadella medioevale di Rodi. La
prima cosa che mi ha incuriosito, a parte la storia di questa donna coraggiosa e
sola con la sua bambina, che un po' mi ricordava la mia storia, era il nome
che ha dato al suo B&B: "La casa del Frangipane". Io abito a 100
metri dal Castello Frangipane, il nome della casata che lo ha
abitato, e nel caso di Gloria, il nome dell'albero che è proprio al
centro del suo piccolo giardino. La mia curiosità andava crescendo.
Per tre anni, ogni estate programmavo di andare a Rodi, ma all'ultimo
momento non riuscivo, per un motivo o l'altro, a partire. Quest'anno,
alla fine di aprile, in una giornata in cui mi sentivo
particolarmente stanca e demotivata, per una serie di avvenimenti
spiacevoli che si erano avvicendati nei mesi precedenti (il tornado
che ha devastato Terracina, scoperchiando anche il tetto della mia
casa, un trasloco sofferto in un altro ufficio, piccoli problemi di
salute, un cambiamento di vita che si sta prospettando in vista della
pensione imminente…) ho finalmente deciso di partire per Rodi. Ho
scritto a Gloria, la casa era disponibile e tutta per noi, telefonato
alla mia amica Ernestina proponendole il viaggio ( insieme avevamo
già fatto una vacanza bellissima a Istanbul), prenotato il volo.
Tutto in un paio di ore.
Il 18 maggio siamo partite lasciando un tempo umido e piovoso e
trovando l'estate.
Rodi mi ha subito stregata. Abbiamo vissuto giornate piene di stupore
e di bellezza, di calore, di entusiasmo, di scoperte, di meraviglia,
di amicizia. Profumi, sapori, suggestioni, intrecciati in alchimia
perfetta. Non mi sentivo una turista, non mi sentivo straniera, mi
sentivo perfettamente a mio agio. E non è certo stato un fastidioso
dolore al ginocchio, poi rivelatosi una lesione al menisco, a
togliermi la voglia di vedere, conoscere esplorare. 8 giorni, pieni,
intensi, ricchi. Innanzitutto Gloria, la sua casa, sua figlia Nicole,
i suoi meravigliosi gatti e il cane saggio Lumira.
I colori. La luce. L'accoglienza. La gentilezza. Il nostro appartamento, con la scala di legno colorata, le piccole finestre sul giardino e il famoso albero di Frangipane, le piante, la panca azzurra, l'indaco e il giallo delle pareti, le mattonelle fatte a mano, tutto con il tocco abile di Gloria, che sa pitturare, scolpire, restaurare, costruire, con le sue mani grandi e forti (Gloria è una bellissima ragazzona, così mi piace chiamarla). Mi sembra di conoscerla da sempre. E parlando sono venute fuori altre affinità, altre caratteristiche che ci accomunano, una su tutte la curiosità e la voglia di condividere con gli altri le nostre scoperte.
I colori. La luce. L'accoglienza. La gentilezza. Il nostro appartamento, con la scala di legno colorata, le piccole finestre sul giardino e il famoso albero di Frangipane, le piante, la panca azzurra, l'indaco e il giallo delle pareti, le mattonelle fatte a mano, tutto con il tocco abile di Gloria, che sa pitturare, scolpire, restaurare, costruire, con le sue mani grandi e forti (Gloria è una bellissima ragazzona, così mi piace chiamarla). Mi sembra di conoscerla da sempre. E parlando sono venute fuori altre affinità, altre caratteristiche che ci accomunano, una su tutte la curiosità e la voglia di condividere con gli altri le nostre scoperte.
La nostra vacanza è stata benedetta da
una serie di incontri fortunati. Sull'aereo Ernestina ha incontrato
un suo vecchio amico musicista, Erasmo, che andava a trovare un
comune amico skipper, che Ernestina non vedeva da anni. E quindi la
prima sera siamo andati tutti a mangiare in un ristorante appena
fuori la Porta di S. Francesco, da Cosmas e la sua famiglia,
ristorante che non abbiamo più voluto abbandonare. Cucina che
ricordavo, dai sapori speziati e forti, ma molto curata e con qualche
novità rispetto a quella che conoscevo, per esempio frittelle di
fiori di zucca ripiene di feta e menta, oppure baccalà fritto con
una gustosissima sala all'aglio, e pesce fresco tutte le sere. Il
tutto a un prezzo massimo di 12 euro a persona. E poi abbiamo conosciuto Davide, grande affabulatore, amico di
Gloria, che ci ha incantato e divertito con i suoi racconti, Una
persona dolcissima e sensibile, anche lui trasferito da anni in
Grecia. E Bruna, simpatica veneziana ex insegnante di tango, ora
scrittrice, che ci ha portato a vedere i cavallini di Rodi, razza in
estinzione curata da Temistocles e Yorgos,
un vecchio dallo sguardo dolcissimo, che pur con una sola gamba, riesce ad accudire i cavallini, a sussurrare loro, per calmarli e domarli, visto che erano praticamente allo stato selvaggio. Un pomeriggio al tramonto abbiamo visto capre e pavoni, in quantità incredibile, che sembrava facessero la ruota apposta per noi, alternando i loro richiami d'amore. E spiagge deserte, baie incantate, piccoli ristoranti sulla riva, cafeterie in piazzette ombreggiate da platani centenari. Ecco, gli alberi. Nella cittadella alberi e parchi dappertutto. Un verde che ristora, ben curato, protetto. Questa cosa mi ha fatto molto pensare. Gelsomini, bouganville, pitosfori, glicini ancora fioriti. Ma tutto in abbondanza. La città è grande: il castello le mura, i camminamenti, le porte. I primi giorni ci perdevamo, io lenta e un po' claudicante, Ernestina in testa con le mappe, a sopperire alla mia mancanza totale di senso di orientamento.Poi abbiamo imparato le scorciatoie, per vicoli ombrosi senza turisti, stradine di ciottoli, portali coloratissimi e ogni tanto qualche resto, qualche colonna e in lontananza la torre dell'orologio e il minareto della moschea. Nella parte moderna alcuni edifici costruiti dagli italiani, quando Rodi apparteneva all'Italia, palazzi eleganti, un porto bellissimo con i mulini, e ancora giardini e parchi. L'ultima mattina sono andata al museo archeologico, dai giardini interni curati e profumati. Custodi severissimi mi hanno impedito di fare foto. Sono rimasta commossa da alcuni epigrafi marmoree, trovate nelle tombe, che raffigurano famiglie, madri, padri e figli, uniti in un abbraccio o mano nella mano, piccoli rilievi naif, che risalgono a qualche secolo prima di Cristo, ma incredibilmente moderni.
un vecchio dallo sguardo dolcissimo, che pur con una sola gamba, riesce ad accudire i cavallini, a sussurrare loro, per calmarli e domarli, visto che erano praticamente allo stato selvaggio. Un pomeriggio al tramonto abbiamo visto capre e pavoni, in quantità incredibile, che sembrava facessero la ruota apposta per noi, alternando i loro richiami d'amore. E spiagge deserte, baie incantate, piccoli ristoranti sulla riva, cafeterie in piazzette ombreggiate da platani centenari. Ecco, gli alberi. Nella cittadella alberi e parchi dappertutto. Un verde che ristora, ben curato, protetto. Questa cosa mi ha fatto molto pensare. Gelsomini, bouganville, pitosfori, glicini ancora fioriti. Ma tutto in abbondanza. La città è grande: il castello le mura, i camminamenti, le porte. I primi giorni ci perdevamo, io lenta e un po' claudicante, Ernestina in testa con le mappe, a sopperire alla mia mancanza totale di senso di orientamento.Poi abbiamo imparato le scorciatoie, per vicoli ombrosi senza turisti, stradine di ciottoli, portali coloratissimi e ogni tanto qualche resto, qualche colonna e in lontananza la torre dell'orologio e il minareto della moschea. Nella parte moderna alcuni edifici costruiti dagli italiani, quando Rodi apparteneva all'Italia, palazzi eleganti, un porto bellissimo con i mulini, e ancora giardini e parchi. L'ultima mattina sono andata al museo archeologico, dai giardini interni curati e profumati. Custodi severissimi mi hanno impedito di fare foto. Sono rimasta commossa da alcuni epigrafi marmoree, trovate nelle tombe, che raffigurano famiglie, madri, padri e figli, uniti in un abbraccio o mano nella mano, piccoli rilievi naif, che risalgono a qualche secolo prima di Cristo, ma incredibilmente moderni.
Fare
acquisti è stata una gioia. Regali semplici cercati nei vari
negozietti, senza farci tentare da quelli tipicamente turistici.
Gloria |
Tutti cercavano di risponderci in italiano, gentili, accoglienti. Ho
comprato una mappa antica dell'isola e una civetta in bronzo, da una
signora sorridente che ha un piccolo negozio di cose antiche e ci
ha portato a vedere le bellissime icone che dipinge sua figlia, con
l'orgoglio di madre negli occhi. E il caffè, quello polveroso, da fare alla
turca, con un bricco di rame, regalo del mio amore greco.
Io e Ernestina |
Avrei ancora tanto da dire, ma devo lasciare che le emozioni si
sedimentino: parlare con Gloria, andare con lei e Ernestina in giro in macchina a
scoprire le spiagge più belle (i primi giorni abbiamo affittato una
macchina, andando un po' alla cieca e scappando da Lindos, affollata
di turisti), godere della quiete del suo giardino immergendoci, come
in una sorta di cromoterapia, nei suoi colori, dormire in perfetto
silenzio in un letto comodissimo, svegliata dal canto degli uccelli,
a pranzo mangiare pomodori, feta e olive con quel pane scuro e ancora
caldo preso nel meraviglioso forno- cafeteria vicino casa, farsi la
doccia nel bellissimo bagno di pietruzze blu messe una a una con
amore da Gloria, l'attenzione dei particolari, i biscottini e l'ouzo
in frigo, una piccola provvista per cucinare... Cura, gentilezza,
amore...Io e Ernestina alla fine ci siamo abbracciate e
reciprocamente ringraziate per questo viaggio, così rigenerante e
così speciale. E con Gloria ci stiamo scrivendo e la nostra
amicizia, che sembra così antica, è solo all'inizio. Il prossimo
anno sarò in pensione e il primo regalo che mi farò sarà quello di
stare a Rodi almeno per un mese, portando con me anche la mia piccola
famiglia. A presto casa del Frangipane, a presto Gloria.
Grazie Grecia, grazie di cuore.
Efkaristos para poli.
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