Per
molto tempo le cose seguono il loro corso regolare: consuetudini,
abitudini, gesti, rituali rassicuranti, tutto si ripete all'interno
di una routine confortevole, a volte noiosa, che ci mette al riparo
da imprevisti e colpi di testa o almeno ne ammortizza gli effetti.
Al sicuro nel nostro bozzolo, con qualche rimpianto che si affaccia,
qualche ricordo che graffia e un futuro che vorremmo proteggere da
tutto quello che non possiamo controllare. Eppure... L'inquietudine
diventa il campanello di allarme. Diventiamo distratti, l'umore
precipita, il corpo inizia a mandarci dei messaggi, niente di che,
piccoli fastidi, appena percettibili, ma messaggi che all'inizio ci
rifiutiamo di ascoltare, aumentando il nostro senso di frustrazione e
il nostro malessere. Cosa c'è che non va? Tutto? O si tratta solo di
aggiustamenti, anche minimi, che dobbiamo trovare il coraggio di
mettere in atto? Oppure si tratta di un cambiamento di quelli
epocali, che avvengono poche volte nella vita e ne modificano per
sempre il corso? Dobbiamo metterci in ascolto, con mente e cuore
aperti, sincerità e coraggio. A volte la nostra casa diventa lo
specchio del tumulto in atto. Ci sfugge di mano. Non riusciamo più a
prendercene cura come vorremmo, diventa un luogo ostile e inospitale,
vorremmo fare qualche cambiamento, spostare mobili, dipingere le
pareti, aprire una finestra, ma ci sentiamo come paralizzati. Una
forza invisibile e possente ci impedisce di prendere decisioni, di
scegliere, di modificare anche solo una piccola cosa. In agguato
paura, malinconia e depressione, che non aspettano altro che darci il
colpo di grazia. Che fare? Prendere atto che qualcosa preme per
essere ascoltata, ci strattona, ci fa i dispetti. Non è un piccolo e
dispettoso poltergeist a spostare oggetti o a dare fuoco alle
tende,ma una voce insistente che ci sussurra di continuo
all'orecchio: è ora di cambiare. E noi quella voce dovremmo trovare
il coraggio di ascoltarla. E' ora di cambiare. E sta a noi fare il
primo piccolo, impercettibile passo. Forse inciamperemo, ma una volta
deciso che è arrivato il momento, diventeremo sempre più abili
e forti. All'inizio ci aggrapperemo a qualche mobile come fanno
i bambini che iniziano a camminare, a volte faremo un capitombolo e
dovremo prenderci cura di un fastidioso bernoccolo, ma di giorno in giorno
i nostri passi diventeranno più saldi. E quando finalmente riusciremo
a non incespicare più e a fare la prima corsa risoluta, il nostro
sarà il sorriso di un bambino che ha scoperto la libertà e sta
andando verso il mondo.
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