PANAJACHEL (GUATEMALA) |
Se questa non è poesia
Cos’è?
Che mi strazia
E rasserena in un abbraccio
Al ricordo dell’acqua
In gocce giganti di calura
Sul lago del popolo gentile
Di donne ricamate dai sorrisi
Se non è poesia
Cos’è?
Che mi dà il gusto
In morsi asciutti
E sazi d’allegria
Nell’ora mia
Quando ancora
Non è notte
Ma devo ricordarlo spesso
Quando tutto langue
E il cuore si interrompe
Per provare l’ebbrezza
Del vuoto che sfinisce
In una gara di respiro
Vorrei stringermi al petto
Allora
Per sentirmi viva
E inventare un senso
A questo divenire stanco
Fatto di pause senza fine
Aspetto ferma
Fra le sterpaglie secche
Di un binario morto
Il fischio di un treno
Che non c’è
Poi arriva improvvisa
L’aria pura
Di sera che si avvia
E tutto svapora
Nell’arancio
Del cielo
Perfino la paura
Se questa non è poesia
cos’è?
ISTANBUL |
sul petto
a dirigere il traffico
d’amore e stupore
che arriva veloce
una volta aperti i cancelli
che tenevo serrati
il filo spinato
era solo di erba e radici
e i cocci di vetro
erano ciottoli azzurri di mare
scoperto l’inganno
Sorpresa si mette in attenti
comandi mi dice
da dove partiamo?
la scelta è obbligata
le danze
di braccia e di gambe
a sfumare il dolore
e poi i baci
a sciogliere il gelo
e a ridare colore
il resto
da solo verrà
è bella l’attesa
dopo tanto aspettare.
PONZA |
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