martedì 10 marzo 2015

INVERNO LUNGO E BAGNATO

Inverno lungo e bagnato. Per questo apprezzo così tanto questa apertura nel cielo che preannuncia, e le previsioni lo confermano, qualche giornata di sole. E fra pochi giorni sarà primavera. La mia stagione preferita. Che poi non è vero perchè amo tutte le stagioni, ma ogni volta dico così, forse perché lo dicono tutti. Il problema è che non riusciamo mai a goderci le cose nel momento in cui avvengono, siamo sempre un tantino proiettati oltre: quando arriverà la primavera, quando arriverà l’estate, quando arriverà Natale...e mai, dico mai che riusciamo a godere di quello che c’è.

Ma vediamo un po’: cosa mi è piaciuto di questo lungo inverno? E cosa ho scoperto?
Che mi sono concessa il lusso di andare a dormire un pochino prima del solito, godendo dell’abbraccio del mio piumone turchese e della mia copertina di alpaca fucsia (che come colori insieme stanno benissimo), e della lettura di qualche libro di poesia;
che mi sono cucinata delle minestre buonissime, che avevano come comune denominatore, oltre alle verdure varie, lo zenzero e la curcuma, che fanno bene alla salute e prevengono un sacco di malattie;
che sono stata a Roma, che è bella in tutte le stagioni, per il Master al quale mi sono iscritta, e ho riprovato l’ebbrezza di essere una matricola. La prima  sera, tornando a piedi da S. Lorenzo verso la Stazione Termini , mi sono persa, ma questa è un’altra storia. Ero talmente contenta di aver ripreso a studiare, anche se sono la più vecchia del corso, ma sono tutti gentili e non me lo fanno pesare, che mi sono goduta questo vagare in cerca della strada giusta. E ho perso il treno per Terracina, ma quello dopo era diretto, cioè quasi, insomma era più comodo;
che insieme al mio gruppo di scrittura del lunedì ci siamo godute dei tramonti straordinari dalla mia finestra sulla piazza, assaporando in un silenzio veramente magico, un buona tisana nelle tazze colorate che ho comprato da Orizzonte, a 1 euro l’una;
che sono andata al cinema una media di due volte a settimana e spesso sono tornata a casa a piedi e ogni volta vedere Piazza Municipio, deserta e con il lastricato romano umido di pioggia, è uno spettacolo che mi commuove;



che dopo un grande, grandissimo dolore, sono riuscita, piano piano, un giorno alla volta, grazie a mia figlia, alle mie amiche, a un amico ritrovato, alle molte persone gentili che ho incontrato  e a Lucy, la mia gatta, a sentire che, anche se

non le vediamo più,  le persone care non si perdono, sono dentro di noi, nei gesti, nelle abitudini, nei ricordi belli. Soprattutto se si tratta di una mamma;
che fare Yoga, guidata da Francesca, che non ho mai visto senza sorriso e gli occhi luminosi e allegri, è un esperienza ogni volta più intensa e rasserenante;
che.... molte altre cose ancora.

Ma adesso già assaporo la primavera, la sento, l’annuso nell’aria, che seppure ancora fredda e umida, porta sentori di rinascita, di fiori che si apprestano a fiorire, di giornate più lunghe, di merli che saltellano sul prato del giardino.



Avete presente i merli che saltellano? Guardateli con attenzione, sono buffi e aggraziati nello stesso tempo, e molto veloci. Mi sono simpatici i merli, mi fanno allegria. E le rondini? Io scrivo sulla mia agenda la data del loro arrivo. Di solito è fra la fine di marzo e i primi di aprile. Quando sento la prima rondine, tendo l’orecchio, potrei essermi sbagliata, ma subito dopo ne sento un’altra e un’altra ancora, una specie di pigolio, e poi incominciano a volteggiare nel cielo, ed è più forte di me, mando subito un messaggio a mia figlia, ormai è una consuetudine, Sono arrivate!

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