Inverno lungo e bagnato. Per
questo apprezzo così tanto questa apertura nel cielo che preannuncia, e le
previsioni lo confermano, qualche giornata di sole. E fra pochi giorni sarà
primavera. La mia stagione preferita. Che poi non è vero perchè amo tutte le
stagioni, ma ogni volta dico così, forse perché lo dicono tutti. Il problema è
che non riusciamo mai a goderci le cose nel momento in cui avvengono, siamo
sempre un tantino proiettati oltre: quando arriverà la primavera, quando
arriverà l’estate, quando arriverà Natale...e mai, dico mai che riusciamo a
godere di quello che c’è.
Ma vediamo un po’: cosa mi è piaciuto di questo lungo inverno? E cosa ho scoperto?
Ma vediamo un po’: cosa mi è piaciuto di questo lungo inverno? E cosa ho scoperto?
Che mi sono concessa il lusso di
andare a dormire un pochino prima del solito, godendo dell’abbraccio del mio
piumone turchese e della mia copertina di alpaca fucsia (che come colori
insieme stanno benissimo), e della lettura di qualche libro di poesia;
che mi sono cucinata delle
minestre buonissime, che avevano come comune denominatore, oltre alle verdure
varie, lo zenzero e la curcuma, che fanno bene alla salute e prevengono un
sacco di malattie;
che sono stata a Roma, che è
bella in tutte le stagioni, per il Master al quale mi sono iscritta, e ho
riprovato l’ebbrezza di essere una matricola. La prima sera, tornando a piedi da S.
Lorenzo verso la Stazione Termini , mi sono persa, ma questa è un’altra storia. Ero talmente contenta di
aver ripreso a studiare, anche se sono la più vecchia del corso, ma sono tutti
gentili e non me lo fanno pesare, che mi sono goduta questo vagare in cerca
della strada giusta. E ho perso il treno per Terracina, ma quello dopo era
diretto, cioè quasi, insomma era più comodo;
che insieme al mio gruppo di
scrittura del lunedì ci siamo godute dei tramonti straordinari dalla mia
finestra sulla piazza, assaporando in un silenzio veramente magico, un buona tisana nelle tazze colorate che ho comprato da Orizzonte, a 1 euro l’una;
che sono andata al cinema una
media di due volte a settimana e spesso sono tornata a casa a piedi e ogni volta vedere
Piazza Municipio, deserta e con il lastricato romano umido di pioggia, è uno spettacolo che mi commuove;
che dopo un grande, grandissimo dolore, sono riuscita, piano piano, un giorno alla volta, grazie a mia figlia, alle mie amiche, a un amico ritrovato, alle molte persone gentili che ho incontrato e a Lucy, la mia gatta, a sentire che, anche se
non le vediamo più, le persone care non si perdono, sono dentro di noi, nei gesti, nelle abitudini, nei ricordi belli. Soprattutto se si tratta di una mamma;
che fare Yoga, guidata da Francesca, che non ho mai visto senza sorriso e gli occhi luminosi e allegri, è un esperienza ogni volta più intensa e rasserenante;
che.... molte altre cose ancora.
Ma adesso già assaporo la primavera, la sento, l’annuso nell’aria, che seppure ancora fredda e umida, porta sentori di rinascita, di fiori che si apprestano a fiorire, di giornate più lunghe, di merli che saltellano sul prato del giardino.
Ma adesso già assaporo la primavera, la sento, l’annuso nell’aria, che seppure ancora fredda e umida, porta sentori di rinascita, di fiori che si apprestano a fiorire, di giornate più lunghe, di merli che saltellano sul prato del giardino.
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